sabato 31 marzo 2012

Lakshmi


Io faccio gioielli e perché non parlare di quella che dovrebbe essere la mia nume tutelare: Lakshmi.
Lakshmi è la devi (dea) dell'oro, è associata anche al fiore di Loto (Padma). "Colei che nasce dal fiore di loto" (pare sia nata dall'ombelico di Vishnu, suo consorte, dal quale sboccia il loto, ma altre storie narrano che sia nata dalle acque con un loto in mano), dea della prosperità e della ricchezza (abbondanza), quindi intimamente legata alle gemme e ai minerali che dona la terra. Si crede risieda nell'oro. Inoltre, è la dea della saggezza, della fortuna della bellezza e della fertilità. E' shri (signora, titolo onorifico per tutti gli dei), maha (grande), mata (madre). La dea è la Madre terra, come Mahalakshmi, ecco perché si associa ai metalli e a tutto ciò che dona la terra. Gli aspetti della dea non sono solo legati al mondo materiale ma il suo significato esoterico la lega ad un simbolismo di immortalità e quindi di essenza vitale. 


In India è molto venerata, una sua immagine è presente in tutte le case. La sposa indiana è legata alla dea, in quanto la si ritiene la ricchezza e la prosperità della famiglia. Le donne quando si sposano vestono un sari rosso, il colore di Lakshmi, e gioielli in oro, che come abbiamo detto è il metallo della dea. In questo paese indossare ornamenti è cosa giornaliera, anche perché sono questi che definiscono lo status di una donna (ve ne parlerò successivamente).
La dea viene raffigurata come una giovane e bella donna. Rappresentata seduta o in piedi sempre su un loto, può avere due o quattro braccia, di cui una benedice e con l'altra offre doni e le restanti tengono in mano fiori di loto. Spesso adorna di gioielli, da una mano gli possono cadere monete o gioielli (a volte da una coppa), questo si ricollega al suo essere dispensatrice di prosperità. Spesso è circondata da elefanti, come nella foto sopra. La sua cavalcatura è un gufo (ulooka)
Il periodo del suo culto è durante Diwali, in ottobre, la festa delle luci, durante la quale si accendono in tutte le case le luci, candele o altro, per ottenere un passaggio nella propria casa da parte della dea. Lakshmi sta lontano da chi vende il proprio oro o si spoglia dei suoi gioielli, come dalle case sporche.

un detto indiano recita:

Come una donna abbellisce la sua casa
così abbellisca il suo corpo
e gli dei la benediranno con la prosperità


AUM SHRING HRING KLEENG MAHALAKSHMI NAMAH AUM
(un mantra per ottenere la benedizione di Lakshmi)

In India l'oro è associato ad altri dei ed è nominato in testi molto antichi, ne parlerò in post successivi.

martedì 27 marzo 2012

I porta preghiera o porta amuleti

In molti paesi orientali e vicino orientali è uso portare al collo, dei pendenti-custodia di varie forme, che servono da protezione. Questi oggetti, infatti, possono contenere delle preghiere o formule magiche (sure del Corano nei paesi islamici e mantra e yantra in India e paesi limitrofi), oppure dei piccoli talismani o amuleti (della differenza fra i due ne parlerò in post futuri), che servono per scacciare il maligno o con funzione propiziatoria.
Io ho provato a riprodurre la forma dello Tcherot (o Tscherot) utilizzato dai popolazioni del deserto marocchino, algerino, nigeriano: i Tuareg. Questi popoli lo utilizzano in quanto nel deserto si pensa che vivano i jiin, gli spiriti cattivi (o fantasmi), quindi loro indossando questo amuleto pensano di poter scacciare eventuali presenze o il malocchio. Viene anche chiamato Gri Gri amulet.

In many eastern and near eastern countries the population wears around the neck, a pendant-case on various form, which serve as protection. This objects, infact, may contain prayer or a magic formula (Suras of the Qur'an in Islamic countries and mantra or yantra in India neighbouring country) or small talisman or amulet (about the difference between the two i'll talk about in future posts), which serve to ward off evil eye or just to be propitiatory.
I tried to reproduce the shape of Tcherot (or Tscherot) used by population of the Maroccoan, algerian and nigerian desert: the Tuareg. These people use this because they think in the desert lives the jiin, evil spirits (or ghosts), wearing this amulet they think they can chase away any presence or evil eye. It is also called Gri Gri.


Tscherot in ottone e argento Tuareg e laccio in pelle

Questi amuleti sono per lo più  sono fatti di argento, rame o ottone, cuoio.  Vengono portati al collo con dei lacci di pelle\cuoio, o stoffa, oppure vengono fissati alle vesti o al tagelmoust, il velo blu che gli uomini portano in testa. Vengono indossati prevalentemente dagli uomini, ma anche le donne lo possono portare come ornamento della pettinatura. Le mamme lo regalano alle proprie figlie di 17 anni che entrano nella fase matura della loro vita, per augurare salute e fertilità. Spesso queste scatoline recano incise sopra delle croci o altri motivi propiziatori. La forma ricorda quella del Corano.

These amulets are made in silver, copper, brass or leather. They are put on the neck with leather straps or fabric, or they are attacched on the clothing or on tagelmoust, the blue veil is worn by men on the head. The Tcherot are worn mainly by man, but the women can wear it as a hair ornament. The mothers give it to their daughters at the age of 17 , when the girls are entering in mature phase of their life, to whish health and fertility. Often these boxes are imprinted on the crosses or other auspicious motifs. The shape reminds of the Qur'an.

Tcherot in alluminio, ottone e perle di resina africane



Ringrazio Ineke Hemminga, di Tuareg Jewelry, che è la venditrice del ciondolo, che gentilmente mi ha permesso di utilizzare l'immagine. Ineke devolve parte delle vendite dei gioielli ai popoli Tuareg che vivono nel deserto algerino.

Thanks to Ineke Hemminga, di Tuareg Jewelry, which is the seller of the pendant, who kindly allowed me to use the image. Ineke donate part of sales of jewellery to Tuareg people that lives in the Algerian desert.

mercoledì 21 marzo 2012

Parlando di me e... Quo Vadis

Domenica scorsa è stata pubblicata quest'intervista che mi ha fatto Irene di Mix and Match, riguardo alla mia partecipazione l'anno passato a Quo Vadis . Quo vadis è una festa di artisti di strada che si svolge in agosto dalle mie parti, in Toscana e precisamente a Montecatini Val di Cecina a pochi chilometri da Volterra. E' una festa bellissima con tanti artisti e artigiani, in un'atmosfera meravigliosa di un vecchio borgo. Io vi consiglierei anche quest'anno di venire, vi divertirete sicuramente, in mezzo alla creatività e all'allegria.




Qui di seguito l'intervista
http://mixthismatchthat.blogspot.it/2012/03/sulle-orme-di-quo-vadis-news-la-parola.html



Ciao
Vale

venerdì 16 marzo 2012

Paisley pine

Ciondolo in alluminio e agate fuxsia
Questo è un argomento che ho visto spesso trattato, il paisley è quella specie di lacrima arricciata che si trova stampata in molti tessuti e riprodotta sui gioielli orientali. In India lo chiamano anche draping bud cioè gemma cadente, oppure Kashmir cone, io lo chiamo così (si dice che il semino del Kashmir porti ricchezza). E' associato anche all'albero del mango e ad altri simboli.
Gli indiani lo utilizzarono per primi, con il nome di buta o boteh (questa parola deriva dal persiano fiore), poi lo sviluppo vero e proprio si ebbe in Persia, con il massiccio utilizzo nei tessuti. Prime testimoniane le si hanno in Babilonia, la forma pare sia stata ripresa dalla foglia di palma.
Negli anni si è molto evoluto, modificandosi, arricciandosi insomma arricchendosi molto, tanto che oggi è uno degli elementi decorativi più apprezzati in tutto il mondo.
Questa è una forma che adoro e che utilizzo spesso nei miei gioielli. 
ciondolo in Rame patinato e diaspro

alluminio e agate



In Inghilterra, e precisamente in Scozia, esiste anche un museo Paisley Museum and Art Galleries, nell'omonima città di Paisley (da qui il nome inglese), cittadina che dal XIX secolo divenne il maggiore produttore di scialli con questo motivo.                                        

martedì 13 marzo 2012

Lavori in corso

Mi scuso con chi viene a scuriosare su questo blog e non trova nulla, i post sarebbero pronti da pubblicare :), ma devo ancora sistemare delle cosettine e parto davvero.. vi dirò, a volte sono un po' troppo precisina. Purtroppo sono nuova in questo mondo virtuale e devo prendere confidenza con tutto, mancano alcune cose e devo sistemare un po' la grafica questo non è il Padma-blog definitivo...
a presto

om shanti
Valentina

martedì 6 marzo 2012


Namastè
Mi presento, sono Padma (che in hindi significa loto).... ma anche Valentina. In queste poche righe vi spiego perchè ho scelto questo nome per il mio blog: "Il fiore di loto e' un simbolo profondo in Oriente, perche' l'Oriente afferma che dovresti vivere nel mondo, ma senza farti contaminare da esso... Esso cresce dal fango, nell'acqua, tuttavia resta incontaminato dall'acqua. Ed e' simbolo di trasformazione: il fango si trasforma nel fiore piu' bello e fragrante che questo pianeta conosca. (Osho)" . Il loto è il mio simbolo, ne ho anche uno tatuato sulla caviglia, è un simbolo di rinascita e per me quest'avventura lo è, creare gioielli mi ha riportato al mondo, da sfogo a tutto ciò che ho dentro, tira fuori il meglio di me.
                                                   Benvenuti nel mio nuovo e piccolo blog